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martedì 24 gennaio 2012

"Assessore Martorano, non si macchi di questo delitto"

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"Assessore Martorano, non si macchi di questo delitto" - Il Quotidiano della Basilicata - 2.1.2012

pubblicata da Angelomauro Calza il giorno lunedì 2 gennaio 2012 alle ore 18.54
Caro assessore Martorano,
Le scrivo oggi, primo dell’anno, perché quest’anno, a quanto pare, vedrà l’ultimo giorno di vita di alcuni importanti servizi erogati dall’Ospedale San Giovanni di Chiaromonte. E probabilmente morrà l’Ospedale stesso. Quindi un giorno, molto presto pare, questi servizi, questo ospedale saranno morti, ma non di morte naturale, no: non saranno più tra noi perché li avrà uccisi lei. Sì, magari lo avrà fatto  perché altri le hanno imposto di farlo, ma questo è di secondaria importanza: il killer porterà il suo nome ed avrà usato la sua mano. E la notizia peggiore è che la trama come in tutti i thriller degni di questo nome recita che ancora la sua opera a quel punto non sarà finita: altre vittime cadranno nella regione per mano sua, manager cui la politica ha affidato il compito di gestire il sistema sanità lucano.
Eppure nel febbraio del 1990, quando aveva appena 22 anni e indossava un curiosissimo paio di occhialini, ancora studente universitario, ma già operava in Confindustria in virtù di un articolo dello Statuto dell’Associazione che prevedeva la possibilità di essere soci solo perché figli di imprenditori, mi rilasciò una intervista pubblicata dal periodico “IL”, (a lato) in cui tra l’altro mi dichiarò di “escludere categoricamente un possibile interessamento alla politica” e che per il suo futuro “voleva creare una sua azienda svincolata da tutto quello che il padre aveva sino a quel momento realizzato”.
Ora io la ritrovo a fare il politico più che il manager, e per di più per grazia ricevuta, non per elezione meritata. Capisco che gli ideali di un giovane ventenne siano fatti di sogni per lo più irrealizzabili (anch’io sognavo da piccolo di essere un giorno assessore regionale alla sanità per potenziare e rendere tutti i piccoli ospedali centri di specializzazione della Facoltà di Medicina), ma deludere così chi le aveva creduto mi sembra troppo. Lei ha prima ricoperto il ruolo di Presidente di Confindustria, e sin qui tutto a posto (o quasi, nel senso che per una anomalia tutta lucana ci si ritrova a ricoprire questi ruoli semplicemente facendo i costruttori, non gli industriali, ma lei non è stato né il primo né sicuramente sarà l’ultimo, quindi transeat); poi ha lasciato perché aveva deciso di candidarsi a Presidente della Regione (o le avevano fatto credere che fosse possibile); quindi, in cambio della sua non-candidatura, le viene conferito dal centrosinistra l’assessorato alla Sanità. Ed ecco una parte di verità di quanto dichiarato nell’intervista di cui sopra: non si interessa di politica, perché altrimenti un minimo di onestà intellettuale le avrebbe quantomeno imposto di dichiarare in anticipo il suo schieramento di appartenenza mantenendo fermo se non un suo ideale, almeno un suo obiettivo. Oppure è esattamente il contrario: lei è un politico fin troppo calcolatore ed ha bluffato vincendo il piatto. Se è così: “bravo”!
 La giunta De Filippo doveva avere al suo interno, così come proclamato, un certo numero di manager. Ed ecco che entra in gioco la sua, di managerialità. Beh, caro assessore, lei che ha dimostrato le sue capacità nel condurre la sua azienda privata, non mi pare che alla fine stia dimostrando nei fatti di fare o voler fare lo stesso nel pubblico, nella mission - trasformatasi in tentativo - di trasformare in meglio la sanità lucana: per la politica dei tagli che sta portando avanti con il beneplacito colpevole (ma studiato a tavolino) del Presidente De Filippo – mi consenta - non c’era bisogno di scomodarla, avrebbe potuto farlo qualunque diplomato, e per molto meno del suo succulento stipendio da manager. Ecco, caro assessore, io voglio solo aprirle gli occhi: si deve rendere conto che in questo momento lei per conto di terzi, sta irritando oltremodo i primi 40.000 cittadini lucani per i quali l’Ospedale di Chiaromonte è di vitale importanza. Lo sta facendo con tranquillità, perché lei in definitiva non li rappresenta e non ha avuto bisogno dei loro voti, e così facendo qualcuno alle sue spalle pensa di poter scaricare su di lei enormi responsabilità personali nella vicenda perché di quei voti è lui a continuare ad aver bisogno, e probabilmente è invece dell’assessore Martorano che non si interesserà più di tanto in futuro. Lei è una persona rispettabile (e difatti io la rispetto), ma come lei lo sono anche questi primi 40.000 cittadini lucani e lei, ne sono certo, non vorrà offenderli mancando loro di rispetto  continuando a non tenerli in nessuna considerazione come sinora sembrerebbe abbia fatto.
Sono certo che si renderà conto come tutti noi ci siamo resi conto di essere in questa vicenda strumento nelle mani di altri: un killer. Forse è una espressione forte, me ne scuso, ma è così. Lei sta giocando con la pelle dei cittadini nel vero senso della parola e senza rendersene conto. Si riabiliti, lei è brava persona: non stia più al gioco, si dimetta, si chiami fuori, o almeno rinunci al compenso per l’assassinio e all’assassinio stesso. Rifiuti questo “sporco lavoro che qualcuno deve pur fare”. Glielo stanno chiedendo anche le centinaia di cittadini aderenti all’apposito gruppo nato su Facebook, glielo hanno gridato durante l’incontro di qualche settimana fa a Chiaromonte, glielo hanno ribadito in mille modi. La gente è esasperata, si vede rapinata e depauperata. Smetta per una volta di fare il manager e faccia il politico: si schieri dalla parte della gente e non del potere.
Vesto immeritatamente i panni del politico vecchio stampo e amichevolmente le auguro buon anno.

1 commento:

  1. CHIAROMONTE-TINCHI-POLICORO-VENOSA....
    Perchè, invece di togliere servizi essenziali ai cittadini (ci stanno precipitando in una situazione da terzo mondo... e, visto una gestione
    sì "allegra" della SANITA'(vorrei vedere il disavanzo senza i proventi del petrolio), non si smette una volta per tutte di pensare ai "favori", con concorsi per figure professionali amministrative SUPERFLUE e non si comincia, invece ad occuparsi della salute pubblica?
    LO DICE LA PAROLA STESSA: SANITA'

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