pubblicata da Leonida Russo il giorno domenica 9 ottobre 2011 alle ore 13.37
A dirlo è l’Istituto Superiore della Sanità Questo è quanto emerge dall’indagine sviluppata da un gruppo di studiosi dell’istituto Superiore della Sanità in collaborazione con il Dipartimento della Salute della regione Basilicata e con l’ausilio dell’Istat.
L’incidenza di malattie tumorali tra i lucani è addirittura superiore rispetto alla popolazione che vive nelle regioni settentrionali, dove a rigor di logica per via della maggiore presenza nel territorio di fabbriche e per la massiccia presenza dell’inquinamento atmosferico, dovrebbe essere di gran lunga più incisiva.
Per non parlare del fatto che la Lucania, sempre secondo l’Istat, ha una densità di popolazione nettamente inferiore a quella delle popolatissime città del Nord.
Allora come si spiegano questi allarmanti dati e quali potrebbero essere le cause dei tanti casi di tumori registrati nel territorio lucano?
Per rispondere a questi drammatici quesiti sono state avviate delle indagini supplementari da parte del Dipartimento della Salute della Regione Basilicata le quali ipotizzano dei forti legami tra l’incidenza tumorale e fattori ambientali.
La prova di questi dati è contenuta nello studio “Current cancer profiles of the italian regions” e indicata da una curva che cresce e crescerà anche in futuro, la quale rappresenta i tumori lucani relativi agli abitanti della Basilicata, da zero a 84 anni.
Inoltre guardando con attenzione i dati contenuti nella «Relazione di attività» redatta dal Registro tumori di Basilicata, si scopre che - tra il 1997 ed il 2005 - sono stati soprattutto i maschi della Usl1 (Venosa) ad ammalarsi di leucemie e di neoplasie alla prostata, al polmone, al retto, al colon, allo stomaco.
Mentre sono soprattutto le donne della Ausl4 (Matera), ad ammalarsi di tumori all’utero,alla mammella e all’ovaio.
L’Ufficio regionale della Basilicata per le Politiche della prevenzione sanità pubblica, conferma che i casi tumorali in Basilicata non sono mai diminuiti e quindi in controtendenza con quanto avviene nel resto dell’Italia dove il picco delle forme tumorali è stato registrato nel lontano 1985.
In Basilicata praticamente siamo in una situazione di perenne picco. Già, perché i numerosi ben pensanti che credono nella Lucania come oasi verde lontano dal logorio della vita moderna, si dovranno ricredere.
In parte è anche vero, c’è tanto mare azzurro, verdi praterie e montagne tutte da mangiare con gli occhi e lo spirito.
Ma cosa c’è a questo punto, alla luce dei dati che abbiamo raccolto, nell’acqua che beviamo, nei frutti che mangiamo direttamente dalla nostra terra, cosa respiriamo nell’aria a pieni polmoni?
Domande alle quali si potranno avere risposte dalla recente indagine avviata dall’Ufficio regionale per le politiche della prevenzione sanità pubblica che interessano le zone ritenute a maggior pericolo: il territorio circostante l’impianto Itrec ( Enea, Zona Trisaia tra Policoro-Rotondella ); area Sud ai confini con la Calabria per la presenza di rocce con amianto.
AD OGGI LE MORTI STANNO ULTERIORMENTE AUMENTANDO...
LINK CORRELATI:
http://www.trmtv.it/home/cronaca/2011_09_04/26135.html
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=454915&IDCategoria=1http://www.dirittodicritica.com/2011/06/16/petrolio-basilicata-eni-tumori-22026/
http://www.ilmetapontino.it/cronaca/1559-scorie-nucleari-lespresso-smentisce-la-sogin.html
http://lucaniconlepalle.blogspot.com/2011/04/salute-e-ambiente-quanto-contano.html
http://lucaniconlepalle.blogspot.com/2011/03/trisaia-perche-si-continua-rischiare.html
http://lucaniconlepalle.blogspot.com/2011/02/cimitero-di-scorie-radioattive-in.html
http://lucaniconlepalle.blogspot.com/2011/10/basilicata-e-veleni.html
BASILICATA 2019:TRIVELLE, INCENERIMENTO, AMIANTO, SCORIE RADIOATTIVE....
RispondiEliminaL'ultimo rapporto Istat inserisce la Basilicata ai primi posti per mortalità da tumori, con percentuali che superano di gran lunga le medie nazionali. Una Regione che bruscamente ha subito una metamorfosi del territorio che da agricolo e paesaggistico si è trasformata ad industriale,ad impiantistico, causando un forte trauma, colpendo la salute dei residenti. La Basilicata infrange da tempo l'appellativo di “isola felice”
Dal 1970 ad oggi l'incidenza tumorale è cresciuta in modo vertiginoso, ed ha assunto sempre più i connotati di una curva pericolosa verso l'alto a forma di epidemia.
Una terra dove nessuno parla, nessuno si esprime, solo “ silenzio “sulle cause e sulle responsabilità. Se si pensa che i Sindaci sono giuridicamente responsabili della salute del cittadino, mi chiedo: I sindaci... cosa hanno fatto e cosa stanno facendo ?
Gran parte delle sedi tumorali che in Basilicata hanno l'incidenza massima superiore a a quella che si registra nel resto d'Italia e nelle regioni vicine. Come dichiara IRCCS-CROBB, i dati sono allarmanti. Casi di tumore ai polmoni, alla mammella, alla postata sono in netto aumento. Il Lagonegrese è l'area sud spiccano per l'incremento di tutte quelle forme di cancro. Nel Metapontino crescono i tumori alla tiroide, nel Basso Sinni il tumore alla mammella fa registrare + 46.9, sulla collina materana il tumore al colon è a +20.8 così come nel basso Basento e nel Melandro per le donne. L'Alto e medio Basento ed il territorio del Bradano preoccupano per il tumore alla prostata rispettivamente con un + 39 (da 14.7 a 53.7), un +42.2 (da 4.4 a 46.8) ed un + 46.9, poco meno di un terzo dell'incremento che si registra nel Vulture (+ 84.2).
Da precisare che accanto a queste sedi tumorali che non escludono nessuna fascia di età, si aggiunge il linfoma non Hodgking che colpisce nell'area Basentata persone tra i 40 ed i 70 anni di età, a seguire c'è la leucemia mieloide, nella zona della Val D'Agri.
92 studi, raggruppano 23 agenti carcerogeni, hanno inserito tra i possibili responsabili sostanze come l'alluminio, nichel,cromo,idrocarburi,policiclici aromatici,polveri di silicio, solventi i idrocarburi olifatini e aliciclici, presenti nelle attvità di estrazione ed incenerimento.
Conclusione: un territorio dove il sodalizio tra sviluppo industriale, sostenibilità e occupazione non ha funzionato.
Molte sono le famiglie lucane che piangono un loro caro deceduto con il “ male del secolo” .....