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mercoledì 12 ottobre 2011

Basilicata e veleni


Basilicata e veleni
Sono 890
i siti contaminati

di ANTONELLA INCISO
Ci sono le industrie a rischio di incidente rilevante da un

 lato. E ci sono i siti da bonificare dall’altro. Insieme sono 
due degli aspetti più delicati delle politiche ambientali 
che toccano la regione. In Basilicata, infatti, ci sono sia
 le industrie a rischio di incidente rilevante, sia i siti da 
bonificare. Ad evidenziarlo uno degli ultimi rapporti 
dell’Istituto superiore per la protezione e sicurezza 
ambientale che analizza il rischio antropogenico. In 
particolare, secondo quanto spiega la relazione sul 
territorio lucano vi sono ben dieci industrie a rischio 
incidente rilevante. Di queste cinque sono sul territorio
 potentino e cinque in quello materano. Fra esse, poi, vi sono sicuramente quattro 
stabilimenti chimici o petrolchimici, quattro depositi di gas liquefatti, un deposito di olii 
minerali e un’azienda che rientra nella categoria altro. Insomma, dieci attività delicate che
 utilizzano sostanze tossiche o infiammabili in quantità rilevanti e che in caso di incidente, 
esplosione o diffusione nell’ambiente possono provocare gravi danni.

Ma se in questi casi quelle stesse aziende sono sottoposte a norme precise e a controlli

 periodici, è altrettanto vero che un altro degli aspetti inquietanti che emerge dal dossier
 dell’Ispra è quello legato alla presenza dei siti potenzialmente contaminati. Secondo l’Ispra 
in Basilicata sono 890 e di questi - dato ancor più preoccupante - nessuno fino ad ora è 
stato bonificato. Quali siano l’Ispra non lo dIce, ma è chiaro che essendo tanti (più della 
Puglia, del Piemonte, del Veneto, del Lazio e della Calabria) sono sicuramente sparsi 
sull’intero territorio regionale. Insomma, un quadro decisamente allarmante. Una situazione
 che richiede attenzione e soprattutto interventi in tempi brevi.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=12&IDNotizia=462003

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