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mercoledì 30 marzo 2011

TRISAIA - Perchè si continua a rischiare?

"Proviamo ad immaginare che cosa accadrebbe nell’ipotesi di un’alluvione o di un terremoto dalle dimensioni impreviste e con un incidente alla più grande diga in terra battuta d’Europa, quella di Monte Cotugno che si trova a monte della Trisaia.
Che fine farebbe il sistema di sicurezza per la conservazione delle barre e delle scorie cementificate? Quali conseguenze si avrebbero? E ancora, va messo in conto anche un atto terroristico sia sulla diga che alla Trisaia, derivante da una politica estera oscillante tra i baciamani ai dittatori e la partecipazione al loro bombardamento.
Non a caso i due siti sono stati nella guerra all’Iraq definiti sensibili e sorvegliati.
Il disastro nucleare in Giappone e le notizie relative al Centro della Trisaia che sono state filtrate, pongono interrogativi ed esigono risposte e soluzioni non più rinviabili."
VINCENZO MAIDA

martedì 22 marzo 2011

ASSUNZIONI ENEA TRISAIA.... CI SARA' TRASPARENZA?


Sogin, sul tavolo della trasparenza anche la ''questione assunzioni''

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ROTONDELLA – Da quando la società italiana che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, la Sogin, ha iniziato le sue attività all’interno dell’impianto Itrec della Trisaia, la politica locale ha subito captato le tante opportunità lavorative a disposizione; tuttavia, proprio la trasparenza nelle assunzioni qualche volta si è ammantata di contorni poco chiari per i cittadini. Spartizione, lottizzazione, familismo amorale?
È sufficiente leggere alcuni nomi dei dipendenti Sogin o dell’altra società controllata dallo stesso gruppo, la Nucleco, per rendersi conto della situazione.
Considerata la delicatezza delle operazioni legate al nucleare, se in qualche caso alla professionalità viene preferita la vicinanza al sistema politico, il rischio concreto potrebbe essere quello di trovarsi di fronte a lavoratori impreparati a gestire eventuali circostanze di pericolo con possibili conseguenze per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Non sarebbe il caso di portare anche la "questione assunzioni" sul prossimo tavolo della trasparenza?
http://www.ilmetapontino.it/politica/1156-sogin-sul-tavolo-della-trasparenza-anche-la-questione-
assunzioni.html

vedere anche:
http://lucaniconlepalle.blogspot.it/2011/04/salute-e-ambiente-quanto-contano.html?spref=fb

lunedì 21 marzo 2011

INCARICHI DIRIGENZIALI ESTERNALIZZATI

incarichi dirigenziali esternalizzati - Interrogazione di Venezia

21/03/2011
Il consigliere ha presentato insieme con i colleghi del Pdl, Rosa e Pici, una interrogazione sul “costante ricorso da parte della Giunta ad incarichi dirigenziali assegnati a persone esterne al ruolo regionale”
“La ragione della mia ultima interrogazione, rivolta al presidente De Filippo – precisa Venezia – trova oggettivi riscontri nell’atteggiamento del Giunta regionale di procedere agli incarichi esterni, spesso attivati per favorire gli amici e, talvolta, gli amici degli amici. Raramente i curricula hanno una valenza significativa e ancor meno la conclamata professionalità, ne consegue una generale mortificazione dei funzionari interni che, in tal modo, vedono vanificato ogni sforzo lavorativo e l’impegno profuso nell’interesse del conseguimento degli obiettivi dell’Ufficio presso cui operano”.

“In più – spiega Venezia - l’interrogazione ha lo scopo precipuo di valutare appieno la coerenza degli atti assunti dalla Giunta regionale, in particolare nel dicembre scorso, quando ha varato una serie di deliberazioni finalizzate all’attribuzione di incarichi dirigenziali basati su una dubbia interpretazione della vigente norma. Infatti, non appare affatto legittimo assegnare ad esterni il 10 per cento dei posti vacanti in organico anche in considerazione delle perplessità espresse dalla Corte dei Conti che ritiene possibile destinare tali incarichi nel limite massimo dell’ l’8 per cento. Tesi, questa, condivisa anche dal collega consigliere di maggioranza ed avvocato Singetta”.

“Ma al di là dei meri dati numerici – prosegue Venezia - quel che desta stupore e che, a fronte di una normativa che ha profondamente riformato il rapporto del pubblico impiego (la combinazione tra legge 15/2009 e decreto legislativo 150/2009), restano ancora molto presidiate, nella Giunta regionale, le posizioni interpretative, secondo le quali, sarebbe ancora possibile incaricare dirigenti a contratto per via fiduciaria, come emerge chiaramente da talune deliberazioni adottate il 14 dicembre 2010, ove gli incarichi dirigenziali sono stati affidati nientemeno che forti del solo ‘intuito personae’. Inoltre, la Basilicata ha in vigenza una legislazione in materia superata anche dalla recente pronuncia della Consulta (sentenza n.34 del 2010) che ha evidenziato come la connessione tra gli incarichi dirigenziali e la durata del mandato elettorale lede la Costituzione Italiana. Occorre ripensare totalmente l’impostazione assunta, in materia, dalla maggioranza di sinistra, ispirata alla logica del contentino per vincolare i singoli dirigenti alle logiche clientelari e di partito, facendo venir meno il principio della autonomia e della responsabilità della funzione dirigenziale. Per questa ragione – conclude Venezia - chiedo al presidente De Filippo di dare risposte certe affinché sia possibile valutare la correttezza e la regolarità degli atti assunti, invitandolo, eventualmente, a revocarli in autotutela. Non escludendo, nel caso la maggioranza di Governo regionale non intenda fare i necessari passi indietro, di proporre azioni eclatanti, solo nell’interesse della collettività lucana”.

giovedì 10 marzo 2011

ASSUNZIONI "STRANE".. IN REGIONE SI CONTINUA

Rosa: inconcepibile lasciare piena potestà al Formez

10/03/2011 10:46Il consigliere regionale del Pdl fa riferimento alla convenzione tra la Regione Basilicata ed il Formez per la selezione di 15 laureati per la verifica ed il controllo delle istanze di finanziamento
ACR“Ad agosto dello scorso anno – ricorda il consigliere - apparve per pochi giorni un avviso pubblico di ‘natura balneare’ frutto di una convenzione tra la Regione Basilicata ed il Formez per la selezione di 15 laureati, per la verifica ed il controllo delle istanze di finanziamento, compenso prestabilito 32.400 euro per 18 mesi e per 18 giornate al mese. Con una interrogazione – ricorda ancora Rosa - chiesi la sospensione e la rimodulazione con criteri meno discrezionali e per poter dare la possibilità di una maggiore partecipazione”.

“La Giunta regionale, come consuetudine – afferma Rosa - non fece nulla ed il bando rimase operativo per 124 laureati che con determinazione nonostante il solleone e senso del sacrificio stavano sempre dinanzi al personal computer, cercando opportunità di lavoro. La Giunta regionale il 28 gennaio 2011, a distanza di cinque mesi, ha risposto asserendo che ‘la scelta dei requisiti per l’ammissione e i titoli valutabili previsti nel citato avviso sono stati di esclusiva competenza del Formez, che l’amministrazione Regionale è rimasta completamente estranea alle procedure di reclutamento. Pertanto, la Regione Basilicata non è titolata a sospendere e/o rimodulare l’avviso pubblico in quanto non può intervenire in una procedura di selezione indetta da un soggetto diverso’. Peccato – sottolinea il consigliere del Pdl - che la convenzione tra la Regione Basilicata ed il Formez prevede, nella premessa a pagina 3, ‘l’esclusiva competenza della Regione Basilicata per la determinazione dei contenuti, delle modalità e delle condizioni anche economiche dell’affidamento, nonché dei suoi seguiti, … che potrà procedere ad ogni opportuno controllo in itinere della citata convenzione’, e all’articolo 5 ‘la responsabilità dell’attuazione della convenzione è del Formez, che è tenuta ad operare seguendo le indicazioni fornite nell’atto e manterrà costanti rapporti con il Dipartimento Agricoltura – Autorità di Gestione Psr 2007/2013 della Regione Basilicata. E’ competenza del Dipartimento Agricoltura- Autorità di Gestione l’individuazione di tutti gli indirizzi strategici e l’approvazione di tutti i documenti rilevanti per lo sviluppo dell’attività’.
Da precisare – continua Rosa - che l’impegno finanziario assunto nei confronti del Formez è per un importo massimo di 2.500.000 euro. Reputo che la risposta data è evasiva, carente ed in palese contraddizione con il contenuto e la ratio della Convenzione Regione Basilicata – Formez”.

“Non è assolutamente credibile – sostiene Rosa - che la Regione Basilicata non intervenga in alcun modo, lasciando piena ‘potestà’ al Formez di decidere il percorso da seguire, senza tener conto di criteri quali la trasparenza e la meritocrazia. Si tratta dell’ennesima riprova di uno sperpero di danaro pubblico a vantaggio di pochi, abbinato a ‘premeditazione’, superficialità e non curanza nei confronti di tanti altri laureati che non hanno potuto partecipare a questa pseudo selezione. De Filippo continua a schiaffeggiare la dignità di coloro che chiedono solamente ‘pari opportunità’ di partecipare alle selezioni. L’Amministrazione regionale deve dare delle spiegazioni plausibili della sua assenza nell’emanare direttive vincolanti rispetto al bando formulato dal Formez; deve far conoscere all’opinione pubblica chi ha curato la redazione della convenzione sottoscritta con il Formez e chi sia il soggetto responsabile del controllo di questo accordo con il Formez stesso. Se il presidente De Filippo non protegge nessuno (forse lui stesso), ci spieghi se ha intenzione di scongiurare il ripetersi di dette situazioni oppure preferisce che accadono, e la Basilicata continui ad essere la Regione dei bandi ‘balneari blindati’. Restiamo, comunque – conclude Rosa - sempre in attesa di conoscere i nominativi dei 15 selezionati, così come richiesto con l’altra interrogazione presentata il 25 gennaio 2011, i cui trenta giorni per rispondere sono abbondantemente scaduti”.

lunedì 7 marzo 2011

ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO


MESSICO

Italiani blindati nello Yucatan
aspettando l'apocalisse

Trentotto famiglie hanno aderito all'associazione «Quinta Essencia» e vivono in ville fortificate a Xul

(da abc.com)
(da abc.com)
CITTÀ DEL MESSICO - Vivono blindati in una fortezza in un'antica località Maya dello Yucatan in attesa dell'apocalisse, a loro giudizio imminente. Sono 38 famiglie italiane che hanno aderito all'associazione quasi esoterica «Quinta Essencia», hanno preso la nazionalità messicana, si sono sistemate a Xul e vivono così: rinchiusi nel «rifugio delle aquile», un gruppo di ville fortificate, con porte e finestre a prova di esplosivo, rifugi e tunnel sotterranei, in attesa della fine del mondo.
38 NUCLEI FAMILIARI - Dall'associazione nulla trapela sul loro stile di vita, né sui loro obiettivi, si sa solo che la «Quinta Essencia» punta a «preservare l'equilibrio ecologico». Le poche notizie sulla «colonia dell'apocalisse trapelano sulla stampa locale attraverso gli abitanti del luogo, un migliaio in tutto, che hanno prestato la mano d'opera alla costruzione della «cittadella blindata» . Quel che si sa è che si tratta di 38 nuclei familiari, che hanno eretto altrettante ville, dotate di fortificazioni, porte e finestre a prova di esplosivi, rifugi sotterranei e collegate tra loro da una rete di tunnel. Il complesso forma una specie di fortezza chiamata, come quelle degli antichi Maya, «La de los Aguilas», appunto, un rifugio delle aquile, per resistere all'apocalisse imminente. (Fonte Ansa)

07 marzo 2011