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giovedì 29 marzo 2012

ANNULLATO CONCORSO ASP PER ORDINANZA TAR


STRANEZZE "SANITARIE"... PERCHE' BANDIRE UN CONCORSO, ANNULLANDONE DUE PRECEDENTI SE LA LEGGE PREVEDE IL RICORSO A GRADUATORIE ANCORA VALIDE E/O MOBILITA' PRIMA DI BANDIRE CONCORSI? ...E DI GRADUATORIE VALIDE, EVIDENTEMENTE, VE N'ERANO.....

Si comunica ai candidati che hanno presentato domanda di partecipazione al Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di n. 3 (tre) posti di CollaboratorAmministrativoProfessionale (cat. D), indetto con Deliberazione n. 997/2011, che il Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata, con le Sentenze n. 00452/2012 e 00453/2012 pubblicate in data 04/10/2012, ha accolto i ricorsi numero di registro generale 46 e 47 del 2012 con conseguente ordine di annullamento della procedura concorsuale in parola. Per l’effetto questa Azienda Sanitaria Locale di Potenza sta adottando il relativo Provvedimento di revoca del concorso pubblico già richiamato che, all’atto della sua pubblicazione, sarà consultabile nell’albo-on line del sito internet aziendale www.aspbasilicata.net. (...)
http://www.aspbasilicata.net/content/avviso-concorso-pubblico-titoli-ed-esami-la-copertura-tempo-indeterminato-di-n-3-tre-posti-0

LEGGASI ANCHE: Deliberazione del Direttore Generale n. 858 del 11 dicembre 2012
(ndr-in sostanza presa atto  obbligo assunzione mediante scorrimento graduatorie valide; in mancanza mobilità regionale ed extraregionale; in mancanza possibilità bando di concorso.....)
[ndr- esiste graduatoria in corso di validità, con le tre ricorrenti rispettivamente idonee al 5°,6° e 8° posto]

(questi i precedenti rinvii)
Si  comunica  ai  candidati  che  hanno  presentato  domanda  di  partecipazione  al Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di n. 3 (tre) posti di Collaboratore Amministrativo Professionale (cat. D), che la pubblicazione sul sito internet www.aspbasilicata.net dell’elenco dei candidati ammessi ovvero esclusi e il diario dell’eventuale prova preselettiva, è rinviata a data da destinarsi stante la sospensione della procedura concorsuale in sede cautelare disposta con Ordinanza del T.A.R. Basilicata.
Ulteriori comunicazioni afferenti il concorso saranno pubblicati sul sito internet www.aspbasilicata.net in data 28 settembre 2012.
Ulteriori comunicazioni afferenti il concorso saranno pubblicati sul sito internetwww.aspbasilicata.net in data 30 novembre 2012.


http://www.aspbasilicata.net/content/rinvio-delleventuale-data-preselettiva-concorso-pubblico-n-3-posti-di-collaboratore-amminist
http://www.aspbasilicata.net/content/rinvio-pubblicazione-elenco-candidati-ammessiesclusi-concorso-n-3-posti-di-collaboratore-amm

lunedì 26 marzo 2012

Tagli Asm e ospedale Matera, interrogazione di Santochirico


Tagli Asm e ospedale Matera, interrogazione di Santochirico

26/03/2012 16:12Il consigliere regionale del Pd chiede “se il provvedimento di riduzione generalizzata del servizio di vigilanza sia stato adottato su direttive della Regione”
ACR“Reparti chiusi o sospesi (come quelli di emodinamica, gastroenterologia e chirurgia vascolare) e tagli indiscriminati all'attività di vigilanza: è quello che sta accadendo all’Azienda sanitaria del materano e all’ospedale Madonna delle Grazie in particolare”. E’ quanto sottolinea il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd), che torna a manifestare “il proprio disappunto e la propria preoccupazione”, già espressi all’indomani della conferenza stampa del direttore generale Gianpiero Maruggi, che da pochi giorni ha lasciato l’incarico dopo il nuovo giro di nomine.

A parere di Santochirico “la riduzione dei finanziamenti alla sanità materana, gli ultimi atti prodotti dall’ex direttore generale e le nomine alla direzione dell’Asm forse per un disegno egemonico e marginalizzante che favorisce altri poli regionali, stanno suscitando notevoli preoccupazioni sia fra gli addetti del comparto che fra i rappresentanti istituzionali materani, a differenza degli ultimi tre anni in cui era aumentata la fiducia, si erano conseguiti netti miglioramenti nelle prestazioni e nei servizi, riducendo nel frattempo il deficit innanzi accumulato”. Sulla vicenda, Santochirico ha anche presentato una interrogazione, evidenziando che “alcuni consiglieri regionali avevano espresso riserve subito dopo le nomine di fine anno” e, successivamente, alcuni giorni fa, egli stesso aveva “chiosato problematicamente la prima conferenza stampa dell'ex direttore”.

“Queste segnalazioni e preoccupazioni - scrive Santochirico -, sono già state oggetto di una mozione bipartisan nel consiglio comunale di Matera dell’8 marzo scorso (primo firmatario Bianchi), e vengono ora rilanciate anche dal sindaco della città, il quale, contestando il provvedimento di tagli indiscriminato dell'attività di vigilanza, si dichiara addirittura ‘sconcertato’ per gli avvicendamenti che sembrano fare di Matera ‘una sorta di zona franca, dove sperimentare alchimie politico - manageriali’. In aggiunta a quanto riepilogato dal sindaco, c'è da registrare anche una sorprendente stasi nei contratti di manutenzione e fornitura all’ospedale Madonna delle Grazie, che potrebbe portare alla paralisi di alcuni importanti servizi”.

Pertanto, nella sua interrogazione Santochirico chiede di sapere “se il provvedimento di riduzione generalizzata del servizio di vigilanza sia stato adottato su direttive della Regione; se la Regione intenda assicurare - e se si, in quali tempi e quali modi - il funzionamento dei servizi di emodinamica, chirurgia vascolare e gastroenterologia; quale missione sia stata affidata al nuovo management dell'Asm e, in particolare, se siano stati imposti tempi e misure e ambiti di riduzione della spesa; se, infine, la Regione Basilicata intenda confermare la centralità del polo ospedaliero Madonna delle Grazie anche nell'ottica e con l'obiettivo di diminuire ulteriormente l’emigrazione sanitaria e aumentare l'immigrazione sanitaria, come è accaduto negli ultimi anni, assicurando, a tal fine, le necessarie risorse finanziarie”.

lunedì 12 marzo 2012

CONCORSO AUTISTI ASP, bloccato dal 2010...


Concorso autisti Asp, interrogazione di Venezia

11/03/2012 20:14Il consigliere regionale del Pdl parla “dell’ennesimo concorso bloccato”, a cui sono stati ammessi “anche i soggetti privi dei requisiti espressamente richiesti”
ACRIl consigliere regionale Mario Venezia (Pdl) ha presentato un'interrogazione al presidente De Filippo “sull’ennesimo concorso bloccato, questa volta per interpretazioni della Azienda Sanitaria di Potenza che - afferma l'esponente del Pdl -, dopo aver realizzato il bando di concorso e, quindi, sicuramente a conoscenza dei suoi contenuti, si rivolge ad un legale, spendendo 15.000,00 euro, per un parere chiarificatore sul bando stesso. Un concorso, per 30 autisti soccorritori di 118, bandito nel 2010 che a distanza di due anni è ancora fermo in attesa di cosa? L’Asp nel bando richiede ai concorrenti, pena l'esclusione, requisiti specifici ed in corso d'opera accoglie fra gli esaminandi anche i soggetti privi dei requisiti espressamente richiesti. Siamo al paradosso”.

Ad inizio legislatura – afferma ancora Venezia - avevo chiesto di istituire una Commissione d'inchiesta sulle assunzioni negli Enti lucani, proposta bocciata, ovviamente, da chi ha scheletri negli armadi e non vuole che i lucani scoprano il lerciume che si annida nel palazzo del potere. Quello che accade nella nostra regione, quotidianamente, lascia senza parole. Ogni giorno veniamo a conoscenza di cose strane, di fatti che non trovano alcuna giustificazione, almeno nelle menti delle persone normali. La Basilicata è una regione da manicomio”.

"SVILUPPO BASILICATA" pareggia i conti ma le spese continuano ad aumentare. Aumenta il costo del personale e si ricorre agli interinali: i posti, però, sono per pochi...


Le contraddizioni di Sviluppo.
Così aumentano le spese
La società in house della Regione pareggia i conti ma le spese continuano ad aumentare. Aumenta il costo del personale e si ricorre agli interinali: ma i posti sono per pochi
10/03/2012 DEI “gioielli” della Regione Basilicata non è tra i più grandi ma sicuramente tra i più preziosi. Con i suoi 22 i dipendenti in organico, Sviluppo Basilicata, la società in house della Regione, che per mission si occupa di promuovere sviluppo, ricerca e competitività, si vede passare tra le mani un bel pò di risorse economiche. Basti pensare che la Spa a totale partecipazione della Regione gestisce tutti i fondi pubblici provenienti dalle principali misure messe in campo a sostegno delle imprese, quali microcredito, venture capital, fondo di garanzia e altre ancora. Cosa fa? Opera come braccio operativo della Regione nel settore finanziario a supporto delle iniziative economiche della Regione, ma anche a sostegno di imprese per promuovere l’economia del territorio. Ma prima di tutto Sviluppo Basilicata, ha dovuto risolvere i problemi di casa propria. Per tre anni consecutivi la spa ha dovuto fare i conti con bilancio a rosso fisso, con una pesante perdita complessiva. Solo con il bilancio d'esercizio relativo all'anno 2010, approvato nell'estate scorsa, le perdite sono state azzerate. Per di più con un saldo positivo di circa 17 mila euro. Grazie soprattutto a quella voce che in bilancio è indicata come “commissioni attive”, costituite, per la stragrande maggioranza, da quello che la Regione ha pagato per l’affidamento della gestione di attività quali “Bando Pmi”, “fondo di garanzia Fesr”, “bando senisese”, direzione finanziaria progetto “Modele”, “progetto Mim”, tra cui anche contributi per rimborso costi.
La Regione è poi intervenuta con un aumento di capitale pari a 2.950.000 euro, formalizzato a settembre del 2010. E' l'ultima tappa del processo di regionalizzazione della spa incominciato nel 2009, quando Svilippo Italia Basilicata si trasforma in Sviluppo Basilicata: in pratica la Regione diventa unica azionista della società in perdita. Quindi, ci rimette di tasca propria. Sviluppo Basilicata si rimette in pari. La Regione ha dovuto farsi anche carico dei tre milioni e mezzo di euro che la Ue ha chiesto indietro, a seguito di condanna da parte della Corte europea, per risorse che Sviluppo Basilicata non è riuscita a utilizzare nei tempi utili, a sostegno delle imprese.
Dal 2010, a Sviluppo Basilicata, crescono i ricavi ma anche i costi. Le spese amministrative passano da 1.607.610 euro dell'anno 2009 ai 2.373.788 dell'anno successivo. Cresce a esempio di quasi 150.000 euro la spesa relativa a salari e dipendenti, anche se gli assunti a tempo indeterminato restano 22 (un impiegato in aspettativa sindacale e due comandati presso la Regione). Passa da zero a due il numero dei contratti a tempo determinato ma a questi vanno aggiunti 63.100 euro di collaborazioni a progetto. E siccome per gestire le attività affidate dalla Regione non bastano i 22 dipendenti, fanno la comparsa sei contratti interinali, “per far fronte alle delicate competenze assegnate” che pesano sul bilancio per altri 121.000 euro. In tutto, la società si serve quindi di 31 unità. E sembra che nei mesi passati sia stata presa in considerazione la possibilità di allargare ancora la pianta organica. Se si aggiungono anche le polizze assicurative ai dipendenti (triplicate rispetto all'anno precedente) si ha il risultato finale: le spese di personale in un anno sono aumentate di più di 300.000 euro. Dal milione e 218 mila euro del 2009 si arriva a quasi un milione e sei. Cresce di altri 300 mila euro il totale delle altre spese amministrative: dai costi di carburante (aumentati di 50.000 euro), alle spese per generici “altri servizi professionali” (da 47.360 euro a 177.266 euro). Tra le spese che Sviluppo Basilicata rendiconta per la gestione del fondo di garanzia, a esempio, ci sono anche 27.000 euro per la partecipazione a incontri operativi con referenti della Regione: la società della Regione paga la Regione per incontrare i suoi funzionari. Ma la Spa per far fronte alle maggiori esigenze operative, ha dovuto dotarsi pure di nuovi spazi. Quindi, alla voce investimenti troviamo anche le spese per locali pari a 9 e 300 mila euro, con relativi costi per mobili e arredi che ammontano a 14 mila euro. Il gioco vale la candela - si dirà - se in corrispondenza aumentano i ricavi. Ma se ci sono di mezzo tante risorse pubbliche c’è un aspetto su tutti che la società dovrebbe garantire: trasparenza. Ma questo non sempre accade. A spese soprattutto di chi sarebbe interessato a una occasione lavorativa all'interno della spa. L'ultimo avviso pubblico, con scadenza a febbraio scorso, è relativo alla ricerca di un addetto all'area finanziamenti da assumere a tempo determinato per 12 mesi. Il bando è consultabile sul sito della società. Ma di esso ce n’è alcuna traccia, a esempio, sul portale della Regione. Eppure, così come ha stabilito una sentenza del Tar, in fatto di selezione del personale, una spa a totale partecipazione pubblica andrebbe considerata al pari di un ente pubblico. Deve garantire, quindi, massima pubblicità e parità di accesso. E' quanto meno discutibile che la società della Regione preferisca chi abbia già maturato un'esperienza all'interno della stessa spa. Un requisito preferenziale specificato nel bando in oggetto ma anche nei sette avvisi relativi all’anno precedenti. Anche per un posto di segreteria rivolto a diplomati. Sviluppo Basilicata è una società che si muove tra numerose contraddizioni. A partire dallo stesso statuto della Spa, che legittima la doppia possibilità di ricorrere a una formula di gestione con amministratore unico, o con consiglio d'amministrazione. E in assoluta controtendenza rispetto al momento, dopo anni di affidamento a un amministratore unico la Regione, in vista del rinnovo degli organi societari degli enti sub regionali, sembrerebbe orientata alla nomina di un Cda. Una scelta evidentemente poco in linea con la necessità di quei sacrifici che anche la politica dovrebbe imparare a sostenere.


Mariateresa Labanca

mercoledì 7 marzo 2012

Ospedale S. Carlo.. serve chiarezza sull'Interventistica Neuroradiologica in Basilicata


«SERVE CHIAREZZA» E L'INTERVENTO DI CHI LA DEVE FARE. A PARTIRE DALL'OSPEDALE PER FINIRE ALL'ORDINE DEI MEDICI. San_Carlo_operatoria
È una «questione» che si trascina da anni quella dell'Interventistica Neuroradiologica in Basilicata. La vicenda venuta alla ribalta delle cronache nei giorni scorsi che ha coinvolto suo malgrado il sindaco di Avigliano, Vito Summa, è solo l'ultima di una lunga serie. L'intervento per risolvere l'ischemia celebrale che lo ha colpito, la Neuroradiologia Interventistica dell'ospedale San Carlo di Potenza, non è riuscita a portarlo a termine, mentre un altro ospedale di Firenze lo ha realizzato con successo. E così per fortuna Summa ha potuto evitare l'intervento della NeuroChirurgia che prevede l'apertura del cranio, così come pare che gli sia stato proposto al San Carlo. Ma di cosa si tratta? Quando un vaso (arteria o vena) nel cervello che trasporta sangue si deteriora, si deforma o si rompe deve essere «necessariamente» riparato e in tempi molto ristretti; Le conseguenze potrebbero essere permanenti e gravi. La prima cosa che viene fatta giunti in un ospedale attrezzato, in Basilicata l'unico è il San Carlo, è capire il grado del problema. Viene inserito un cateterino in un vaso in modo da raggiungere il punto nel cervello da verificare per capire se è riparabile subito o è necessario l'intervento del neurochirurgo. Nel caso di Summa, dalle notizie raccolte da fonti autorevoli, il medico interventista avrebbe tentato di risolvere il problema in sede di diagnosi con il cateterino, ma non ci sarebbe riuscito come a volte può capitare. Da qui il consiglio di far intervenire il neurochirurgo come «ultima spiaggia» La famiglia di Summa bene ha fatto, alla luce dei risultati, a far tentare l'intervento col cateterino in una struttura specializzata di Firenze. La notizia della vicenda ha sollevato un gran polverone e da più parti e per l'ennesima volta viene chiesta chiarezza. Va ricordato che non è il primo caso. Sono di circa un anno fa alcuni articoli sullo stesso tema che la Gazzetta ha pubblicato, ma già molti anni prima la situazione era venuta alla ribalta della cronaca. Dopo una serie di accuse e di smentite tutto è tornato come quasi sempre capita nel dimenticatoio. E dopo un anno il fatto a dir poco «imbarazzante» per la sanità lucana si ripete. Fra i vari protagonisti di questa ingarbugliata vicenda, più di quanto il comune cittadino possa immaginare, ci sono una lunga serie di attori. A partire dai passati direttori generali e sanitari, consapevoli a pieno della dubbia situazione di quell'attività dell'ospedale, al capodipartimento, fino all'ordine dei medici. La presunta inefficienza di quell'unità operativa del San Carlo sarebbe dovuta principalmente alla scarsa attività che svolge in quel settore specifico. Come spesso capita in Basilicata, mancano i numeri. Quell'attività sanitaria è giustificata per un bacino di un milione di persone e richiede una manualità di base dell'operatore molto sofisticata e, come raccomandano le lineee guida, si dovrebbero effettuare almeno 35 interventi l'anno. Un centro che ne fa meno, come quello del San Carlo, non è in grado di offrire le dovute garanzie. Infatti le medie di mortalità nei centri con le caratteristiche operative giuste sono molto più basse di quelle che aveva il San Carlo fino a qualche anno fa. Oggi l'azienda San Carlo si trova, sulla scia dell'onda emozionale, davanti a una scelta obbligata: risolvere una volta per tutte la questione «autonomamente» Il Capodipartimento radiologico, del quale la neuroradiologia fa parte, il dottor Domemnico Maroscia, ha detto che: «Sono già diversi anni che predico anche per iscritto che quell'attività con quell'assetto sarebbe meglio non svolgerla nel San Carlo - e poi - I numeri non la giustificano e di conseguenza non consentono di dare le giuste garanzie ai pazienti. Le strade sono due - secondo Maroscia - O si mette in piedi una convenzione con centro specializzato dove i pazienti vengono trasportati anche in eliambulanza, cosa possibile, o si crea una unità unica per tutta l'interventistica del San Carlo; Creando prima le giuste professionalità e - ha concluso Maroscia - in modo da avere i numeri necessari per garantire la corretta dimestichezza degli operatori» L'ordine dei medici della provincia di Potenza, pur se con notevole ritardo ha manifestato il suo interesse a chiarire la vicenda. Va detto che è da molti mesi che garantisce il suo intervento per la verifica dell'operato dei medici di quella unità operativa, ma a oggi non si è saputo di azioni incisive e produttive volte alla chiarezza. Probabilmente sulla scia dell'ennesimo «episodio» sarà «costretto» a intervenire. Intanto dall'ospedale fanno sapere che stanno valutando attentamente la questione. La nuova amministrazione, sia generale che sanitaria, forse anche perché scevra dai condizionamenti che nella sanità lucana sono tradizionalmente forti e presenti, dovrebbe e potrebbe cogliere l'occasione per risolvere un problema che dura ormai da un decennio, che si porta dietro una lunga scia di polemiche e troppo gravi sospetti. E in tutta questa vicenda c'è chi fa notare l'assoluta mancanza della voce di chi dovrebbe tutelare i diritti dei malati. In particolare del Tribunale per i diritti del malato che nell'ospedale San Carlo ha una sede fissa.


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