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lunedì 26 dicembre 2011

Sanità Lucana: obbligo di non assumere a tempo indeterminato fino alla ricollocazione di tutto il personale per i rispettivi profili... INTANTO, PERO', CONTINUANO I BANDI DI CONCORSO


Raggiunto accordo sindacale unitario sistema sanitario regionale

15/12/2011Sottoscritte oggi le linee guida per la dirigenza e il comparto. Martorano: “Il processo di riorganizzazione della rete ospedaliera impone trasformazioni significative senza mettere in discussione i posti di lavoro”
AGRE’ stato raggiunto oggi l’accordo sulla dirigenza dell’area medica e veterinaria e sul personale del comparto sanità interessati alla riorganizzazione della rete ospedaliera. Dal 1 gennaio 2012 l’attività per acuti sarà svolta esclusivamente dall’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, dall’Irccs di Rionero in Vulture e dagli ospedali sede di Dea e di Pronto Soccorso attivo. Negli ospedali distrettuali sarà svolta soltanto l’attività sanitaria territoriale.
Così nella previsione dell’Art. 20 della Legge regionale sull’Assestamento di Bilancio, che ha come conseguenza anche le modifiche degli assetti organizzativi.
Le linee guida, sottoscritte questa mattina dall’assessore alla Salute Attilio Martorano, dal direttore generale Pietro Quinto, dai dirigenti di Asp, Asm, Irccs Crob e Azienda ospedaliera S. Carlo e dai sindacati del comparto sanità e della dirigenza medica e veterinaria, definiscono criteri omogenei per la mobilità del personale.
Su tutti un principio: la totale ricollocazione dei dipendenti a tempo indeterminato all’interno del sistema, senza far ricorso alle procedure previste per la collocazione in disponibilità.
Dopo la ricognizione delle piante organiche, le aziende procederanno alla ricollocazione del personale, coprendo i posti vacanti secondo i criteri stabiliti dalle linee guida. Vale l’obbligo di non assumere a tempo indeterminato fino alla ricollocazione di tutto il personale per i rispettivi profili.
“Una certezza in più per i lavoratori della sanità – ha dichiarato l’assessore Martorano commentando l’accordo – che scaturisce dalla concertazione e dalla condivisione degli obiettivi con le Aziende e le organizzazioni sindacali. La sanità lucana è interessata da un profondo processo di riorganizzazione sia strutturale che organizzativa, sempre più necessario per offrire servizi migliori ai cittadini a costi sostenibili. Si tratta di trasformazioni che non mettono in discussione l’occupazione e consentiranno di ottimizzare i carichi di lavoro nei nostri ospedali. Non posso non riconoscere il particolare spirito di collaborazione offerto da tutte le sigle sindacali, con le quali si è potuto condividere un più ampio processo di riforma che potrà tornare utile anche alla valorizzazione delle tante competenze disponibili nel sistema sanitario”.
http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=578189&dep=100061

venerdì 23 dicembre 2011

Parco Val d'Agri, il posto ai figli dei politici


Parco Val d'Agri, il posto
ai figli dei politici
Cinque concorsi a tempo per i parenti degli amministratori e i simpatizzanti di partito. Uno dei concorsi ripetuto due volte. E quello per il settore turistico sparito nel nulla
Parco Val d'Agri, il posto
 ai figli dei politici 22/12/2011 MARSICO NUOVO - Ricordate la polemica che investì il Parco dell’Appennino Val d’Agri a seguito del commissariamento da parte dell’allora ministro Prestigiacomo, che, scavalcando il presidente della Regione Vito De Filippo, nominò il commissario del Pdl, Domenico Totaro? Furono giorni di guerra, combattuta anche a colpi di ricorso nelle aule del tribunale amministrativo, che alla fine diede ragione al ministro. A ben guardare oggi si capisce ancora meglio cosa significhi avere il proprio uomo al posto giusto. E in effetti, a distanza di anni dalla risoluzione della controversia, più che alla gestione di un Parco nazionale sembra di essere di fronte alla conduzione di un’azienda familiare. Dove a entrare attraverso il portone principale sono per lo più i parenti di politici e amministratori. Insomma, la gestione dei posti di lavoro, anche al Parco dell’Appennino Val d’Agri, sarebbe funzionale al mantenimento di un certo tipo di consenso politico. Ammenoché non si voglia concludere che tutti quei nomi famosi assunti, anche se a tempo determinato dall’ente, non siano altro che una casualità. Ecco cosa è successo tra febbraio e giugno del 2011. L’ente guidato da Totaro mette a bando ben cinque concorsi per varie figure professionali: si cercano specialisti funzionari e collaboratori amministrativi, funzionari tecnici e addetti al sttore turismo . I contratti sono solo a tempo determinato ma prorogabili ulteriormente. Hanno accesso anche coloro che hanno attivato convenzioni con l’ente, per brevi periodi di lavoro. E guarda caso molti dei fortunati vincitori di concorso corrispondono ai nomi di coloro che al Parco erano già conosciuti. Ma, soprattutto, noti sono soprattutto i loro parenti. Nel gruppo infornato a giugno troviamo a esempio, la figlia del vicesindaco di Marsico Nuovo, Pasquale Casaletto; Donata Coppola è la moglie del segretario del Pdl di Tramutola, Donata Coppola, e figlio dell’ex senatore Alfredo Pierri. Simona Aulicino è invece vicina al Pdl. Teresa Orlando è la figlia dell’ex sindaco di Moliterno, Nicola Orlando, pure consigliere provinciale. E a riprova del fatto che quando si parla di posti di lavoro da spartire Pd e Pdl sanno bene come intendersi, tra i fortunati assunti troviamo anche il figlio dell’ex assessore alla Viabilità della Provincia di Potenza e attuale consigliere regionale, Pasquale Robortella, fedelissimo di De Filippo. Tutto quello che è successo in questi mesi a Marsico probabilmente è solo una coincidenza. Anche perché per tutti gli esami erano previste le prove sia scritte che orali. Eppure ci sono delle anomalie che hanno accompagnato gli iter concorsuali. A cominciare dalle selezioni del concorso per organi collegiali. Le prove sono state sostenute la prima volta, poi si è deciso di rifare il concorso. Forse perché, viene da pensare maliziosamente oggi, l’esito non è stato quello sperato. A vincere la riedizione del concorso proprio Simona Aulicino, vicina agli esponenti del Pdl. Un vero e proprio mistero aleggia, invece, intorno al concorso per addetti al turismo. Le prove sono state svolte regolarmente. Poi non se n’è saputo più niente, il bando è scomparso anche dal sito. Mistero fitto. Quel che è certo è invece che, se queste semplici coincidenze fossero confermate, ne uscirebbe il quadro un ente pubblico gestito come se fosse una cosa privata.

Mariateresa Labanca
http://www.ilquotidianoweb.it/it/basilicata/potenza_parco_va_dagri_posto_figli_politici_2011.html

domenica 18 dicembre 2011

ROTONDELLA. PER GLI AMBIENTALISTI LUCANI AUTENTICA BOMBA

Per gli ambientalisti lucani, Rotondella è una vera e propria bomba ecologica Rotondella – Le 4 associazioni ambientaliste Ehpa, Indignati Lucani, Mtab e Ribelli web hanno protestato domenica 18 Dicembre contro le attività del Centro Itrec Trisaia di Rotondella. Il sit in ha mosso le proprie obiezioni, in particolare, all’ultimo piano prospettato dalla Sogin (la società che gestisce l’impianto), e cioè: l’intenzione, di quest’ultima, di smaltire i suoi rifiuti (operazione definita tecnicamente decommissioning) in un deposito temporaneo all’interno del Centro stesso, in attesa di trasferirli, poi, definitivamente, in un deposito unico nazionale. “Questa politica non ci rassicura- hanno detto le associazioni -  perchè ci ha abituati a veder trasformato in ‘definitivo’ ciò che prima era ‘temporaneo’”. Il dibattito, poi, si è allargato andando a toccare tutta una serie di temi caldi inerenti l’impianto. Queste,  in sintesi, le richieste emerse: “no al deposito provvisorio o definitivo di altre scorie nucleari all’Itrec;  restituzione delle barre di Elk River con i residui dei riprocessamenti ai legittmi proprietari americani; trasparenza sul decommissioning o lo smantellamento delle linee di solidificazione liquidi ad alta attività, a fine lavori; chiusura dei pozzi di gas sotto l’Itrec; una normativa regionale per la riduzione degli inquinanti radioattivi; controlli all’interno dell’Itrec e divulgazione dei piani di emergenza esterna alle popolazioni; riconversione dei terreni Enea in attività produttive; dimissioni dell’Assessore Mancusi e dei dirigenti del dipartimento ambiente”. Nel video che segue, particolari in più, rispetto ai contenuti della manifestazione, sono stati forniti dalle parole (in ordine di apparizione) dell’attore Ulderico Pesce, del socio fondatore di Ehpa, Giuseppe Di Bello e del direttore responsabile di Basilicata News, Raimondo Andreolo. (Nella clip, il secondo ed il terzo nome risulteranno inveriti ma è questa la giusta sequenza). Francesco Giusto 

© 2006-2011 Trm Radiotelevisione del Mezzogiorno.

Articolo completo: http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2011_12_18/29630.html

lunedì 12 dicembre 2011

"ASP... ...BANDI NEBULOSI"..


(Comunicato stampa di G. Rosa)
Strano mondo quello della ASP di Potenza, dove si susseguono i bandi di concorso per neolaureati con nebulosi criteri di valutazione e si susseguono bandi per la mobilità di dirigenti. Certo, che la sanità e le politiche della salute debbano essere potenziate nessuno è contrario. Nessuno potrebbe essere contrario a che anche l’Asp potenzi i suoi organici affinché si possa dare il massimo di servizi, professionalità e cure ai cittadini. Ma tutto questo deve essere coniugato con la trasparenza, la meritocrazia e l’efficienza: senza questo ogni euro in più sarebbe solamente sprecato e mal gestito.
Ho interpellato molte volte la Giunta Regionale su questioni riguardanti l’Azienda Sanitaria di Potenza, spesso non ho ricevuto alcuna risposta, continuando così con l’ostruzionismo nei confronti del diritto-dovere della minoranza di controllare. Alcune volte le risposte arrivano ma il loro tenore delle stesse fa pensare che l’ASP sia un pianeta a parte dal resto delle istituzioni ed enti regionali o agisca nell’ambito di un sistema clientelare ben preciso. Quasi che il direttore generale e la sua dirigenza sia autarchica della gestione, da non dover neanche avere il dovere di chiarire scelte e impiego di danaro pubblico proveniente dalla Regione Basilicata. Porto solo alcuni esempi.
In data 28 giugno 2011 chiedevo spiegazioni su un Bando pubblico per 2 borse di studio per laureati in economia presso l’Asp e i motivi della totale assenza nell’avviso della specificazione dei metodi e del metro di giudizio per l’assegnazione delle stesse da parte della commissione nominata dal Direttore Generale.
La risposta all’interrogazione è esplica, l’ASP ha logiche e interpretazioni legislative particolari, nelle quali non è contemplato il buonsenso. Ovvero, secondo l’Asp il bando è in linea rispetto a quanto fatto nel passato, anche dalla disciolta ASL n. 2. In aggiunta – arrivando così alla mancanza di buon senso- siccome le borse di studio hanno una “particolare finalità” non vi è obbligo di definire in maniera specifica nel bando i criteri di selezione, anche perché non c’è una normativa di riferimento come per le assunzioni. Per poi riscontrare dalla documentazione che la Commissione ha stabilito i criteri di selezione solo dopo aver esaminato le domanda pervenute con la redazione delle graduatoria degli ammessi. Insomma, un giovane laureato che partecipa ad un bando ASP non ha il diritto di sapere prima quale siano i criteri selettivi, mentre la Commissione stabilisce i criteri dopo aver letto i nominativi dei partecipanti. Tutto ciò non regge, nessuna trasparenza, buonsenso e diritto alla certezza della valutazione. Poi in data 2 agosto 2011 si reitera con un Bando per tre borsisti con le medesime caratteristiche e la stessa assenza di trasparenza per la selezione. Anche per tale bando un’interrogazione, ad oggi non ho ricevuto risposta ma sono convinto che sarà simile e fotocopiata alla precedente.
Di contro, devo registrare l’atteggiamento di De Filippo & C. che si limitano a comunicare quanto accaduto senza intraprendere alcuna azione correttiva.
Ma ci fosse un filo conduttore che lega quanto fatto dall’Asp ad un’idea precisa che porta avanti il Governatore da anni?
Giovani lucani, perdete ogni speranza.

Potenza12/12/2011
Gianni Rosa


Nota della redazione:
Bando "dirigente ingegnere ruolo professionale"... tra i requisiti minimi: esperienza lavorativa di almeno 5 anni e iscrizione Ordine...
Bando "collaboratore amministrativo professionale (cat. D)", sempre per laureati... nessuna esperienza richiesta ..
----DUE PESI....         TRE MISURE?....

venerdì 9 dicembre 2011

Tra Regione Basilicata e Sanità centinaia gli alti dirigenti con non meno di 5mila euro mensili.


Dopo la politica si tagli la burocrazia

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I conti in tasca ai troppi vertici e aree create da una politica che finora ha “utilizzato” il pubblico impiego
di Mimmo Parrella
POTENZA- La politica con il cappello in mano. In queste settimane rappresenta una ruota di scorta ossequiosa di banchieri e tecnocrati del governo Monti. Ma più in generale, una classe politica senza spina dorsale, attaccata alle poltrone e ai vitalizi (oltre a qualche altro modesto benefit), viaggia in terza classe, lasciando le poltrone comode della prima classe ai cosiddetti tecnici e burocrati. Se i parlamentari sono ridotti a zerbini dei “salvatori della patria” -ovviamente per loro colpa, per non essere riusciti a mettere mano a nessuna riforma seria e produttiva per il Paese- ecco che i consiglieri regionali, provinciali e sindaci, non possono fare altro che scodinzolare davanti le stanze del vero potere. Nessun mistero che gli alti burocrati regionali, compresi quelli della sanità, rappresentano il vero potere. Più che gli “onnipotenti” politici, chi detiene le chiavi giuste, sono i dirigenti. Le loro stanze, ormai, sono le più gettonate. I provvedimenti appariscenti, che fanno rumore, sono appannaggio di assessori, consiglieri e sindaci, mentre la polpa è tutta nelle mani dei funzionari, piccoli o grandi che siano. Una pratica lenta, rapida o polverosa è merito e responsabilità dei burocrati. I politici devono limitarsi -magari con il cappello in mano- a chiedere di fare presto o provare ad ostacolare. Non mancano politici che, proprio per il loro potere di condizionare e nominare gli stessi burocrati- hanno qualche freccia in più al proprio arco, ma nella stragrande maggioranza dei casi, le “vere” decisioni sono appannaggio degli alti funzionari. Meriti e colpe, come ha detto l’altro giorno il consigliere Franco Mollica, nel ricordare che se la Regione rischia di perdere fondi per un utilizzo sbagliato, oppure per contenziosi particolari, spesso le responsabilità sono solo burocratiche. Ma tant’è. Così, mentre i politici per allontanare gli strali della cosiddetta società civile, si diminuiscono le indennità e aboliscono i vitalizi, per i dirigenti (solo a livello regionale ve ne sono alcune centinaia) i tempi di vacche grasse sono tutt’altro che terminati. Pensate solo che oltre agli stipendi -per seguire l’iter burocratico- c’è chi percepisce l’1,5% degli importi di singoli lavori appaltati dagli enti pubblici. Immaginate bandi di qualche milione di euro e si comprende come le cifre sono tutt’altro che misere. Se poi leggiamo la lista pubblicata in altra pagina sugli stipendi di parte dei dirigenti regionali si comprende come quasi tutti percepiscono uno stipendio base paragonabile a quello dei consiglieri regionali. Tanti non molto lontani dagli stessi presidenti e assessori. Nulla di personale, ma percepire anche cinquemila euro al mese netti di questi tempi non è poco. Si intravede il distacco tra società normale, quella che lavora e stenta a raggiungere fine mese, e chi dagli uffici regionali o provinciali -tutto spesato, compresi di buoni pasto e altro- a fine mese vanta uno stipendio da “quasi nababbo”, merita un approfondimento. Non è un caso che da più parti -studi vari a livello nazionale- si evidenzia come vi siano troppi dirigenti, vice dirigenti, sotto dirigenti, vice vice responsabili. Una pletora di titoli che alla fine gonfiano i portafogli. E’ giunto il momento, quindi, che la politica -per troppo tempo irresponsabile e inciuciata- faccia uno scatto di reni e rimetta nei giusti termini anche stipendi e funzioni della classe burocratica. Si mettano mano agli stipendi, ma anche alle indennità dei vertici di tanti enti sub regionali. La lista pubblicata in altra pagina è emblematica. Metapontum Agrobios -con i suoi cinque dirigenti- è sostanzialmente fallita, mentre i dipendenti sono alla ricerca di un futuro, magari in altri enti regionali, il Cda in questi anni ha percepito un discreto stipendio. Sviluppo Basilicata? L’amministratore unico percepisce oltre 150mila euro all’anno. Ieri abbiamo appreso di riunioni al Comitato istituzionale per le politiche del lavoro. Qualcuno ne conosce l’utilità? Da parte nostra, oltre ad essere ignoranti, non temiamo di passare per invidiosi. Il problema non è questo. Se si vuole salvare il Paese e la Basilicata, sarebbe il caso di elininare i privilegi, quelli veri, annidati in un sistema pubblico parassitario che ogni giorno dovrebbe dar conto di una produttività che, a tutt’oggi, si scorge con molta difficoltà.

mercoledì 7 dicembre 2011

BASILICATA ...I raccomandati di Acquedotto


I raccomandati di Acquedotto 
Sfilata di persone informate sui fatti in Procura
I raccomandati di Acquedotto07/12/2011 POTENZA - Questa volta nel mirino ci sarebbero i vertici di Acquedotto lucano spa, la multiutility al cento per cento di proprietà della Regione Basilicata, nata sull’onda delle grandi privatizzazioni, ma rimasta da sempre nell’orbita dei palazzi del potere di via Anzio. Sono una quarantina le persone informate sui fatti convocate negli scorsi giorni dagli uffici della Procura della Repubblica di Potenza. Gli inquirenti vorrebbero vederci chiaro su assunzioni, stabilizzazioni e avanzamenti di carriera, e già si annuncia una nuova maxi-inchiesta sulla pubblica amministrazione. Il punto è proprio in queste due parole: pubblica amministrazione. Benchè la forma esterna di una società per azioni tenda a sviare l’attenzione. Dei criteri adoperati per assunzioni, stabilizzazioni eccetera, come per l’affidamento di lavori, gestioni piccole e grandi, si discute da tempo. Al Quotidiano non era sfuggita una sentenza del Tar che ad aprile ha affermato un principio dirompente per il destino di tutti gli atti compiuti negli scorsi tre anni. Un aspirante al posto di geologo bandito da Acquedotto lamentava di essere stato superato da un candidato che non aveva nemmeno presentato domanda, mentre un altro gli sarebbe stato preferito soltanto per anzianità di iscrizione all’albo, a prescindere dal lavoro effettivamente svolto. I giudici amministrativi gli avrebbero dato ragione stigmatizzando il comportamento della società, non solo al cento per cento pubblica quanto al capitale, ma anche al cento per cento impegnata nella gestione di pubblici servizi. Quando “pubblico” si ripete troppe volte, per farla breve, non si può far finta di nulla e cercare di aggirare le regole di «trasparenza, imparzialità, e - ovviamente - pubblicità» che in casi come questo porterebbero a scelte completamente diverse. Se le cose fossero state fatte a dovere l’aspirante che ha proposto il ricorso sarebbe stato assunto perchè era il migliore, invece è stato superato da altre due persone. Se poi si guarda ai nomi dei tanti che si sono insediati negli uffici di via Grippo, con ruoli tecnici e amministrativi, si fa presto a scoprire una trama di relazioni che arriva dritta ai vertici politici della Regione. Così il sospetto di un sistema di raccomandazioni prende consistenza. Anche gli inquirenti vogliono vederci chiaro. C’è addirittura una data indicativa di partenza: il 6 agosto del 2008, quando è entrato in vigore l’allegato alla finanziaria dell’anno successivo che ha recepito una sentenza della Corte costituzionale di due anni prima. A Roma si erano accorti che qualcosa era andato storto con le privatizzazioni dei servizi pubblici. Così nel caso che le società incaricate fossero al cento per cento pubbliche a loro volta, hanno stabilito che dovessero applicare gli stessi criteri di una pubblica amministrazione.