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venerdì 13 aprile 2012

SANITA' IN LUCANIA- SERVIZI A MACCHIA DI LEOPARDO E CARENZA DI PERSONALE SANITARIO


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"..........Resta preoccupante però che si continui a bandire concorsi per gli amministrativi quando, invece, c'è carenza di personale sanitario..........."

13 apr- SANITA', LAVORI (PERENNI) IN CORSO. PRESENTATO IL RAPPORTO CEIS.
Nel bene o nel male questa è la sanità lucana. Potrebbe essere questo il titolo della fotografia del incontro-dibattito di oggi intitolato: "ammalarsi meno, curarsi meglio" voluto dall'assessorato alla sanità. È stato presentato il rapporto sulla condizione economico-sociale del settore, commissionato al Ceis Sanità, della facoltà di economia dell'università Tor Vergata di Roma. È stato fatto il punto della situazione, composto di certezze ma anche di tanti dubbi interrogativi, soprattutto sull'immediato futuro. Oltre ai relatori del Ceis, hanno partecipato, l'assessore Attilio Martorano, il presidente della commissione sanità, Rocco Vita, i molti direttori generali e sanitari delle aziende lucane e tanti addetti ai lavori. Il quadro offerto dai professori del Ceis, ha mostrato una sanità degli ultimi anni virtuosa, rispetto alle altre del sud, sotto il profilo economico finanziario. Il professor Spandonaro ha rendicontato di un sostanziale equilibrio finanziario, ma con una spesa per la sanità pubblica fra le più basse d'Italia insieme alla Sicilia. Sotto questo aspetto, secondo il relatore, i lucani possono ritenersi soddisfatti. Anche se, ha poi affermato, gli sprechi esistono e si può migliorare. Il problema principale della sanità lucana, hanno dedotto gli studiosi, è capire in quale direzione vuole andare. Il commissariamento, che si era affacciato all'orizzonte, è forse stato evitato, ma bisognerà fare i conti col futuro prossimo. Infatti, il comparto dovrà rinunciare a circa 75 milioni l'anno e contemporaneamente confrontarsi con l'invecchiamento della popolazione. Quindi, il problema è, e sarà di più, doppio: dai dati presentati, oltre alla riduzione dei servizi, che saranno compensati sempre di più dai ticket, è risultato che si spende molto più che in altre regioni per il personale. Questo dato, quindi, denota che il settore rappresenta anche un essenziale «ammortizzatore» lavorativo. Resta preoccupante però, come ha detto Angelo Summa della Cgil, che si continui a bandire concorsi per gli amministrativi quando, invece, c'è carenza di personale sanitario. Un altro dato anomalo è riferito alla così detta Guardia medica. È fra le più dotate d'Italia, in termini di personale, ma anche quella che assolve “peggio” al suo compito di filtro per l'accesso ai pronto soccorso. Infatti, è quella che propone più ricoveri in Italia. La scelta di molti relatori è stata di lanciare un appello alle risorse umane. Fondamentali per il buon andamento del settore. Hanno chiesto uno scatto di orgoglio e di senso di appartenenza. Lo ha fatto il dottor Giuseppe Montagano, referente del progetto per conto dell'assessorato, e il neo direttore dell'ospedale San Carlo, Gampiero Maruggi. Una sanità a macchia di Leopardo, si è potuto dedurre dal rapporto: offerte non omologhe dei servizi fra le due aziende sanitarie: di Potenza e di Matera. Molte differenze in termini di numero di addetti, di servizi e di congruità dei ricoveri. Una voce di forte spesa, circa 100 milioni l'anno, in parte ritenuta sprecata e che incide pesantemente, è rappresentata dalla migrazione sanitaria, in un settore in particolare: quello chirurgico. Questo, nonostante, ci siano tre chirurgie toraciche in una regione che ne giustificherebbe appena una. Anche per questo si sta lavorando al nuovo piano sanitario, hanno ricordato Vita e Martorano, che però sta subendo rimaneggiamenti continui data la sua esagerata corposità e qualche contraddizione. Era composto inizialmente da 380 pagine. Per Martorano, che ha concluso i lavori, la sanità è in evoluzione e va cofigurata sulle esigenze dell'immediato futuro. Riguardo i ticket, l'assessore ha detto che sono condizionanti per richiesta del governo, col quale le regioni stanno trattando l'assetto economico che ancora non ha trovato un accordo da tutte condiviso. Insomma, una sanità di piccola caratura quella lucana, per questo con molte possibilità di buone prospettive che «s'inceppa» di fronte a condizionamenti e inefficienze, legate soprattutto al vecchio concetto della politica, che non sempre mette al primo posto la premialità e la meritocrazia.


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4 commenti:

  1. Bruciano miliardi nel calderone della pubblica amministrazione. SPRECHI, CLIENTELE e CORRUZIONE. La SANITA' è un buco nero, una voragine, spesso IMMORALE ;
    le regioni e le province, peggio!
    OCCORRE UN RESET GENERALE, SOLO CON QUESTI LADRI IN GALERA, CI POTRA' ESSERE UNA SPERANZA DI FUTURO_

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  2. E ancora c'è gente che tenta di farsi assumere in ufficio l'amante...
    (è istigazione alla rivolta)

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  3. E' tutta la Sanità lucana che ha in sè delle stranezze e incongruenze.
    Primari in eccesso, Dirigenti a go gò, amministrativi a iosa. E, non contenti, tentano ancora di "piazzare" qualche nuovo dirigente....
    Il tutto mentre la qualità e quantità dei servizi pro malato sono ai minimi storici, con ridimensionamento o chiusura di ospedali e postazioni del 118 spesso chiuse o in difficoltà.
    Perchè non commissariare?

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  4. Si preoccupano delle lamentele dei dipendenti. Delle modalità e i toni... di eventuale peculato d'uso per qualche fax usato per le doglianze....
    Quando ci sono dirigenti che sprecano tempo e risorse aziendali esclusivamente per l'amichetta...
    Ma siamo seri......

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