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martedì 17 aprile 2012

Petrolio e poltrone. Ora la Cgil va in Procura a Potenza



La nomina del doppio direttore della Sel. Summa denuncia la Regione e il suo “energy provider”
17/04/2012 POTENZA - Si è presentato di primo mattino davanti ai militari delle Fiamme gialle il segretario generale della funzione pubblica della Cgil Basilicata, Angelo Summa. Lo aveva già annunciato venerdì dopo che il Quotidiano aveva evidenziato le anomalie dell’ultima tornata di nomine alla Società energetica lucana e non ha voluto perdere tempo. Adesso spetterà agli investigatori stabilire se ci sia di peggio oltre agli evidenti profili di opportunità dietro a tutta vicenda. Intanto resta in forse persino che il nuovo direttore amministrativo accetti davvero un incarico dimezzato prima, e finito subito dopo al centro di sospetti di questa portata. Una tegola inaspettata sui piani degli uffici di via Anzio per il futuro dell’energy provider della Regione.
Commentando a caldo l’accaduto Summa non aveva usato mezzi termini: «La vicenda del concorso per direttore tecnico alla Società Energetica Lucana rappresenta l’ennesima dimostrazione di come il governo Regionale gestisce la pubblica amministrazione, calpestando le più elementari norme che regolano l’accesso al lavoro pubblico». La sua indignazione si era rivolta in particolare al concorso che ha portato all’assunzione a tempo indeterminato dell’ex direttore amministrativo, l’ingegnere Massimo Scuderi, nell’organico della Sel. L’esito di quella selezione, secondo il bando pubblicato a febbraio dell’anno scorso andava pubblicato nella sezione “avvisi e gare” del sito internet della società, ma a ieri non ce n’era ancora traccia, nonostante il clamore degli scorsi giorni. Quindi la sua proclamazione, in teoria, sarebbe avvenuta proprio venerdì, quando è stata diffusa la nota della Regione per annunciare il rinnovo del management di quello che è riconosciuto come uno dei casi più originali di protagonismo della pubblica amministrazione di fronte alle sfide dell’efficienza e dello sviluppo sostenibile delle fonti di energia, rinnovabili e non.
Un «atto gravissimo» secondo Summa. Con tutta probabilità «l’unico in Italia» aveva aggiunto il segretario, pensando al direttore di una società a capitale interamente pubblico che nel pieno esercizio delle sue funzioni, partecipa a un concorso per direttore tecnico «costruito ad hoc per se stesso». Per il sindacato tutto ciò sarebbe in netto contrasto con le norme che regolano l’accesso al lavoro pubblico, che dovrebbero garantire adeguata pubblicità, imparzialità, trasparenza, pari opportunità di accesso ed estraneità dei componenti della commissione dagli organi di direzione.
«E’ evidente che, a nostro parere, - ha spiegato Summa - sono stati violati tutti i principi di cui all’articolo 35 del decreto legislativo 165/2001 (poi convertito in legge, ndr) e, in particolare, il principio di estraneità in quanto il direttore generale non può certo considerarsi estraneo rispetto ad un concorso in cui partecipa e, tra l’altro, quale unico candidato».
Il segretario sembra sicuro del fatto suo sia quando dice che si è trattato di un concorso ad hoc sia quando dice che Scuderi è stato l’unico partecipante alla selezione. Ma su questo come per il resto non c’è nulla sul sito della Sel che permetta di smentirlo. Di sicuro, se fosse proprio così, qualche dubbio potrebbe venire anche ai più scettici.
Altra anomalia è quella di una selezione per un «ingegnere da destinare a svolgere il ruolo di direttore tecnico della società», con competenze nel trading energetico, nella distribuzione e la vendita del gas naturale, e nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, prima ancora che lo statuto della società prevedesse questa figura. La sua modifica non sarebbe stato un atto necessario se non si fosse trattato di intaccare le competenze del direttore amministrativo, una figura - questa sì - prevista dall’inizio.
Per motivare quanto avvenuto si è provato ad argomentare che l’obiettivo dell’operazione sarebbe stato quello di sottrarre l’operatività della società a scelte di carattere politico come quelle effettuate per la nomina del presidente, dei consiglieri d’amministrazione e del primo direttore, come se da questo discendesse un pregiudizio inevitabile su quanto posto in essere da tutti loro. Eppure, quattro anni fa, l’indicazione di Scuderi era avvenuta così, e per quanto il suo nuovo incarico abbia durata soltanto di cinque anni, anche alla prossima tornata di nomine la Regione non potrà scegliere che tra i dirigenti assunti a tempo indeterminato della società dove a parte lui, vincitore di un concorso ad hoc per quel posto, ci sono solo tecnici iper-specializzati. Ancora adesso, per esempio, è in corso una selezione per un «funzionario laureato in discipline ingegneristiche di Cat. 8 del CCNL Settore Gas/Acqua». Non sarà il vincitore a insidiare la riconferma di Scuderi. Se poi si considera che in tutto i dipendenti della società non sono più una decina, si capisce che la scelta resterà sempre molto ristretta, a meno di non bandire altri concorsi dello stesso tipo. Una scelta tecnica, di sicuro, se si guarda al futuro, ma politica se si guarda al passato. Ad ogni modo un pasticcio molto difficile da camuffare.



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