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mercoledì 8 febbraio 2012

Sanità: gli sprechi nelle prestazioni sanitarie sono del 23,8% in Basilicata


Sanità: in Basilicata gli sprechi nelle prestazioni sanitarie sono del 23,8%

E’ stato presentato “Ospedali & Salute 2011″, l’annuale rapporto dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP), da cui si evincono sprechi nelle prestazioni sanitarie che oscillano fra un 17,2% del Veneto e un 46,4% della Calabria (mentre la Corte Dei Conti ritiene che, mediamente, il 29% dei fondi annualmente stanziati vanno perduti). La Basilicata si attesta sul 23,8%, che tradotto in moneta, significa che a fronte di 304,4 milioni di prestazioni sanitarie effettive, sono stati spesi 399,4 milioni. Generando coì una differenza (spreco) di 95 milioni di euro. Sanità Futura, anche attraverso le parole del presidente onorario, Michele Cataldi, fa sapere che “complessivamente il budget di spesa per le politiche di sanità regionale per il 2012 sarà di 1.112.898.441,84 euro di previsioni di competenza, a cui aggiungere 196.106.585,26 euro di previsioni di cassa a fronte di 3.135.348.412,87 euro per lo stato di previsione di competenza di 4.422.295.257,45 euro dello stato di previsione di cassa delle entrate della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2012. Circa un terzo del bilancio regionale è dunque destinato alla sanità con le voci più importanti che sono quelle delle risorse per la rete ospedaliera e le infrastrutture sanitarie (96 milioni), il ripiano dei disavanzi delle Asl (45 milioni), i trasferimenti alle Asl per la gestione del Ssr (36,7 milioni), altre azioni di supporto alla gestione del Ssr e altre attività in materia di tutela della salute e della sanità veterinaria (13,4 milioni), le iniziative di supporto ed innovazione dei servizi sanitari (2 milioni).”


Contro gli sprechi, in realtà, c’è una legge regionale (17/2011 ) che impone ai medici degli ospedali e dei distretti sanitari di utilizzare il ricettario del Servizio sanitario nazionale per le prescrizioni farmacologiche e le prestazioni specialistiche .
Una misura voluta per contenere i costi, disattesa puntualmente, e che è oggetto di una denuncia da parte della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), che insieme a Sanità Futura condivide anche il rifiuto di una certa “latitanza della Regione riguardo i protocolli terapeutici della riabilitazione ambulatoriale. Un’area di prestazioni questa che anacronisticamente, in Basilicata, si continua a definire fisioterapia, a volte banalizzandola, quando nel resto d’Italia è riabilitazione ambulatoriale.” Entrambe le associazioni ritengono “che le “p re s c r i z i o n i ” oggetto di contestazione ai medici di famiglia sono anche un problema per le stesse strutture e per gli stessi pazienti.” Bisogna “puntare attraverso una strategia di riposizionamento dell’offerta di servizi e prestazioni sulla riconversione delle aree della specialistica ambulatoriale attraverso progetti-obiettivo-risorse per raggiungere il mix pubblico-privato più adeguato per raggiungere lo scopo qualificante di azzerare il saldo della mobilità passiva.”
http://giornalelucano.com/2012/02/07/sanita-in-basilicata-gli-sprechi-nelle-prestazioni-sanitarie-sono-del-238/

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