incarichi dirigenziali esternalizzati - Interrogazione di Venezia
21/03/2011
Il consigliere ha presentato insieme con i colleghi del Pdl, Rosa e Pici, una interrogazione sul “costante ricorso da parte della Giunta ad incarichi dirigenziali assegnati a persone esterne al ruolo regionale”
“La ragione della mia ultima interrogazione, rivolta al presidente De Filippo – precisa Venezia – trova oggettivi riscontri nell’atteggiamento del Giunta regionale di procedere agli incarichi esterni, spesso attivati per favorire gli amici e, talvolta, gli amici degli amici. Raramente i curricula hanno una valenza significativa e ancor meno la conclamata professionalità, ne consegue una generale mortificazione dei funzionari interni che, in tal modo, vedono vanificato ogni sforzo lavorativo e l’impegno profuso nell’interesse del conseguimento degli obiettivi dell’Ufficio presso cui operano”.
“In più – spiega Venezia - l’interrogazione ha lo scopo precipuo di valutare appieno la coerenza degli atti assunti dalla Giunta regionale, in particolare nel dicembre scorso, quando ha varato una serie di deliberazioni finalizzate all’attribuzione di incarichi dirigenziali basati su una dubbia interpretazione della vigente norma. Infatti, non appare affatto legittimo assegnare ad esterni il 10 per cento dei posti vacanti in organico anche in considerazione delle perplessità espresse dalla Corte dei Conti che ritiene possibile destinare tali incarichi nel limite massimo dell’ l’8 per cento. Tesi, questa, condivisa anche dal collega consigliere di maggioranza ed avvocato Singetta”.
“Ma al di là dei meri dati numerici – prosegue Venezia - quel che desta stupore e che, a fronte di una normativa che ha profondamente riformato il rapporto del pubblico impiego (la combinazione tra legge 15/2009 e decreto legislativo 150/2009), restano ancora molto presidiate, nella Giunta regionale, le posizioni interpretative, secondo le quali, sarebbe ancora possibile incaricare dirigenti a contratto per via fiduciaria, come emerge chiaramente da talune deliberazioni adottate il 14 dicembre 2010, ove gli incarichi dirigenziali sono stati affidati nientemeno che forti del solo ‘intuito personae’. Inoltre, la Basilicata ha in vigenza una legislazione in materia superata anche dalla recente pronuncia della Consulta (sentenza n.34 del 2010) che ha evidenziato come la connessione tra gli incarichi dirigenziali e la durata del mandato elettorale lede la Costituzione Italiana. Occorre ripensare totalmente l’impostazione assunta, in materia, dalla maggioranza di sinistra, ispirata alla logica del contentino per vincolare i singoli dirigenti alle logiche clientelari e di partito, facendo venir meno il principio della autonomia e della responsabilità della funzione dirigenziale. Per questa ragione – conclude Venezia - chiedo al presidente De Filippo di dare risposte certe affinché sia possibile valutare la correttezza e la regolarità degli atti assunti, invitandolo, eventualmente, a revocarli in autotutela. Non escludendo, nel caso la maggioranza di Governo regionale non intenda fare i necessari passi indietro, di proporre azioni eclatanti, solo nell’interesse della collettività lucana”.