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venerdì 21 settembre 2012

RIFIUTI RADIOATTIVI: COSA INTENDE FARE DE FILIPPO?


Sui rifiuti radiottivi De Filippo cosa vuole fare?

Chissà se il Governatore della Basilicata Vito De Filippo, ultimamente convertitosi sulla strada della Val D’agri all’ambientalismo ed alla protezione della natura, sulla misteriosa vicenda dei bidoni radioattivi insabbiati in qualche località lucana voglia porre la stessa attenzione? 


Una vecchia vicenda che ebbe anche una travagliata e strana storia giudiziaria, quando agli inizi degli anni 2000 si parlò di circa 600 bidoni di materiale radioattivo partiti dall’Enea di Rotondella, di cui 500 mandati in Somalia e 100 in terra lucana.
Da sottolineare che i 100 bidoni “presumibilmente infossati illegalmente” in Basilicata non furono mai ritrovati. Ma la questione non è chiusa e dobbiamo anche questa volta dare atto al settimanale di inchiesta Basilicata24 che ha pubblicato l’8 settembre 2012 un articolo ove si riferisce nuovamente di presunti materiali radioattivi provenienti dalla Enea di Rotondella, sotterrati in territorio lucano. Insomma Basilicata24 è ritornata sul caso facendo un sopraluogo in una zona recintata tra i calanchi tra Pisticci e Ferrandina, dopo aver avuto alcune informative da persone informate dei fatti. I giornalisti di inchiesta si sono recati prima due volte a controllare e misurare i livelli di tossicità e una prima volta riscontrato valori tra i 0.020 ed i 0,024 millirandom/ora sino a punte di 0,031 in alcune zone della presunta discarica radioattiva. A distanza di 3 mesi Basilicata24 effettua un altro sopraluogo in zona, addentrandosi in campo aperto coltivato a grano ed olivi, rilevando livelli di 0.022 ed i 0,035 millirandom/ora.
Con professionalità e scrupolo civile, i giornalisti di inchiesta fanno un terzo sopralluogo, ma questa volta in compagnia di un esperto geologo munito di uno strumento professionale di alta precisione che rileva 0.180 microsievert/ora e lateralmente alla discarica 126 microsievert/ora. Valori che segnano un’anomalia evidente dato che superano tre volte e mezzo il valore di radioattività naturale.
Che dire? Di certo la notizia è inquietante per tutti i lucani, immaginiamoci per la popolazione residente nella zona e sta destando preoccupazione sull’origine e le cause del particolare fenomeno rilevato.
Pertanto è necessario che la Regione Basilicata intervenga immediatamente con un monitoraggio “ufficiale” serio, approfondito e trasparente.
Oggi è stata presentata un’interrogazione con la quale si chiede al Presidente De Filippo se la notizia di questa presenza di rifiuti tossici evidenziata dalla inchiesta di Basilicata24 corrisponda al vero.
Ma una risposta che deve essere suffragata dai fatti e dalle carte, cioè se gli enti regionali preposti hanno condotto analisi e con quali risultati e se sono state intraprese ulteriori azioni di monitoraggio ambientale.
Infine ho richiesto per tranquillizzare la popolazione residente, l’immediato intervento dell’Arpab e/o ASM per determinare compiutamente le cause ed i motivi del fenomeno segnalato e le relative prescrizioni.
A contempo, alla burocrazia regionale, spesso disattenta e poco comunicativa si prega volere anche predisporre un’adeguata pubblica informazione al fine di rendere edotta l’opinione pubblica su quanto realmente accaduto.
Siccome di Fenice, Pertusillo, mancate analisi in Val D’Agri, Fiume Noci e via dicendo, insegnano e certificano che lo scarso rispetto per l’ambiente ormai è costume in Basilicata, cui si accompagna l’amorale prassi di non monitorare o nascondere i dati, ci auguriamo che questa volta trattandosi di rifiuti tossici non si continui a scherzare con la salute dei cittadini.
Già sentiamo troppe barzellette di una Basilicata Verde, pulita, incontaminata e poi le crisi ambientali è sempre dietro l’angolo. E’ ora di finirla con questo pressappochismo che sta iniziando a diventare immorale e pericoloso.

Potenza 21/09/2012

Gianni Rosa
 http://www.giannirosapdl.it/

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